mercoledì 2 marzo 2011

Bernardo Bertolucci a Pordenone

Martedì, 8 febbraio 2011


Eccomi qui a fare il resoconto della serata:

Alle 17:00 esco dall'ufficio, ho bisogno di una preparazione psico-fisica, indi per cui torno a casa e mi preparo all'incontro giocando a Super Mario Bros Wii 

Alle 19:00 ceno, mi preparo e alle 19:30 sono pronto a partire ( Tutto inizia alla 20:30 ); c'è una nebbia della madonna, visibilità 2 mt e mi metto già l'animo in pace che, i 25 km per arrivare a Pordenone, verranno coperti in 7 ore.
Ad un certo punto, come d'incanto, la nebbia svanisce, non rimane nemmeno una traccia e quindi decido di recuperare un pochino il tempo perso.
Arrivo a Pordenone, e trovo di gran ****, posto proprio davanti al teatro Verdi; scendo con tutto il mio armamentario che è composto da:
- Pennarello Indelebile
- Penna nera di riserva
- Bottiglia di acqua
- dvd de " La Commare Secca "
- dvd de " 900 "

e con tutta questo ben di Dio mi accingo ad entrare nel teatro; mostro il biglietto e chiedo immediatamente se ci sarà la possibilità di poter parlare, salutare il Maestro di persona, all'interno delle serata; la risposta che mi viene fornita è:
" Sarà difficile, data la salute cagionevole del Maestro, subito dopo il suo intervento se ne andrà, perciò al 99% no ".
Non nascondo di aver avuto un crollo morale; mi capita un'occasione del genere, così vicino a casa mia, e devo tornare a casa a mani vuote?
Mentre mi accomodo al mio posto in platea ( Fila 7 Posto 7, quindi un posto più che dignitoso ) continuo a rimuginare sulle parole dettemi in precedenza, quando si fanno le 20:30.
Vedo accomodarsi in prima fila Marco Muller ( Presidente del Festival del Cinema di Venezia ) insieme ad altre persone e agli organizzatori della serata.
Ad un certo momento esce sul palco il presentatore; solito saluto di rito alla platea, il ringraziamento alle istituzioni, bla bla bla bla, e finalmente le presentazioni; vengono fatti accomodare sul palco un critico cinematografico italiano, uno francese e finalmente l'immenso Bernardo Bertolucci.
Ovazione del teatro con me in testa 
, entra accompagnato da una persona che spinge la carrozzina e lì capisco la salute cagionevole che mi citava l'organizzatrice.
L'applauso è infinito, come è giusto che sia, e lui abbozza un sorriso, fa segno con le mani di smetterla e ringrazia; l'applauso va avanti.
A questo punto inizia il dibattito, con spunto iniziale dal film " Il Tè nel Deserto " che verrà proiettato dopo il dibattito e poi chicche, ricordi, aneddoti su alcuni suoi film e un discorso molto molto interessante sull'impermanentismo e la morte nelle sue opere.
Ha citato Revolutionary Road come film che ha molto gradito ( e siamo in due 
 ), ha raccontato la difficoltà di girare il Tè nel Deserto in Marocco, con Malkovich e la Winger, una bellissima metafora sul matrimonio tra culture immaginato proprio in Marocco in un oratorio cattolico tra le dune, dove c'era un'acquasantiera ( simbolo cattolico ) piena però di sabbia invece che di acqua.
Ha continuato poi con una citazione a Pasolini, suo amico e suo primo collaboratore ( o meglio il primo film di Pasolini, " Accattone ", ha visto Bertolucci come aiuto regista ), ha raccontato di quando andavano nel borgate romane, come il Pigneto, a girare e Bertolucci aveva il compito di far imparare le parti agli attori ( papponi di strada ).
Tutto questo si è dipanato per circa un'ora; quando si è giunti al momento dei saluti, il desiderio di salutarlo personalmente è riaffiorato e allora cosa ho fatto ?
Mi sono alzato, ho preso baracca e burattini e mi sono diretto verso la maschera, le ho chiesto: " scusi, dov'è l'ingresso degli artisti ? " ( visto che ogni teatro che si rispetti ne ha uno ), alchè mi ha risposto " Deve uscire dal teatro, gira a sinistra, lo costeggia e sul retro c'è una porta rossa, è quella ".
Ringrazio e mi precipito, vestendomni in corsa, verso l'esterno,faccio il giro che mi ha indicato e mi ritrovo di fronte alla porta rossa, dove c'è una targhetta con scritto: Ingresso artisti e uffici .
C'è un campanello con scritto Custode, figuriamoci se mi può fermare il custode e , pronto a tutto, suono.
Esce un ragazzo e gli chiedo se c'è la possibilità di salutare il Maestro personalmente; lui mi dice che non può farmi entrare ma se aspetto 2 minuti esce proprio da quella porta!!
Ringrazio e attendo emozionato come un bimbo il primo giorno di scuola; dopo due minuti precisi, si apre la porta ed esce Bertolucci in carrozzina accompagnato da un esiguo entourage; alchè esclamo: "Buonasera Maestro ", lui si gira e ribatte: " Ciao ". A me poteva già bastare 

Gli stringo la mano, gli dico che è un onore averlo potuto ascoltare prima e salutare personalmente adesso e gli chiedo se mi può lasciare un ricordo sulla copertina di un suo film , ed estraggo dalla borsetta " La Commare Secca ", lui sorride mi dice "Certo" e, a favore di luce, mi firma Bernardo Bertolucci sulla copertina 
    , firma con una certa difficoltà perchè noto che anche la mano destra è abbastanza compromessa, non riesce a stringere bene la penna e fa abbastanza fatica.
In quel momento arrivano altre due persone per salutarlo e chiedergli un autografo; fatti i 3 autografi però affretta il tutto e si congeda sia per il freddo che c'era ieri ( -2° C ) sia per la sua condizione.
Estasiato dall'incontro, ci saluta e se ne va; ma non passano nemmeno 2 minuti che lo incrocio di nuovo perchè io sono arrivato alla macchina che era parcheggiata di fronte all'Hotel in cui lui stava perciò io passo, lui passo, mi sorride e ci risalutiamo.
Monto in macchina che sono ancora inebetito, durante il tragitto di ritorno il pensiero va sempre lì e una volta infilatomi a letto, il sonno sopraggiunge allietato da questo ricordo che porterò sempre con me 

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